Roma, 23 lug - Non trovano pace i produttori italiani d'olio d'oliva. A giugno hanno ripreso a sperare sulle sorti del comparto dove aver letto i dati Ismea sulla stima della produzione per la campagna 2017/18 pari a circa 428,9 mila tonnellate, con una progressione del 135 per cento rispetto agli scarsi volumi della campagna precedente, fermi a 182 mila tonnellate. "Ora sono tornati con i piedi per terra nel verificare l'entita' notevolissima dell'invasione di olio d'oliva dalla Tunisia la cui importazione ha raggiunto il 260 per cento rispetto allo scorso anno". Lo afferma in una nota Elvira Savino, deputata pugliese di Forza Italia. Per poi proseguire: "La produzione nazionale ha ripreso la sua marcia, ma nel frattempo l'import olivicolo da Tunisia e Marocco sta assumendo connotazione da vero allarme economico e sociale. Credo che l'Unione europea debba stoppare ogni ipotesi di rinnovo delle concessioni temporanee che hanno ampliato oltre misura l'importazione in Europa di olio tunisino a dazio zero". "Sul piano sociale l'allarme e' ravvisabile nella ridotta qualita' dell'olio importato visto che in Europa la legislazione prevede standard produttivi e di sicurezza alimentare ben piu' esigenti. Il governo gialloverde deve garantire certezze ai produttori italiani di olio d'oliva attraverso una efficace azione nelle sedi europee per respingere ogni ipotesi di rinnovo e semmai limitare l'import da Tunisia e Marocco".
Agroalimentare: Savino (FI) su dazi, limitare olio di minore qualita'
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