Boccardi (Assoeventi): nuovo decreto Governo potrà attivare meccanismo virtuoso imprese-Stato

Boccardi (Assoeventi): nuovo decreto Governo potrà attivare meccanismo virtuoso imprese-Stato

Boccardi (Assoeventi): nuovo decreto Governo potrà attivare meccanismo virtuoso imprese-Stato

Roma, 20 APR. – “Il peso effettivo degli stanziamenti a fondo perduto che dovrebbero essere inseriti dal Governo nel prossimo decreto liquidità per le imprese, atteso per maggio, e valutato per il solo settore del turismo e degli eventi in 2-3 miliardi di euro, sarà molto più leggero per le casse dello Stato e sarà tanto minore quanto più sarà virtuoso il comportamento delle imprese”.

Lo afferma Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding.

“La ragione – continua Boccardi – è molto semplice. Le imprese che ricevono tale contributo pagheranno i fornitori per tutti i costi necessari al mantenimento in uso delle strutture e al loro adattamento alle disposizioni normative sul distanziamento sociale e riattiveranno parte del personale per lo svolgimento delle attività che via via riprenderanno. Quindi lo Stato incasserà l’IVA sulle fatture pagate ai fornitori; sosterrà meno oneri in termini di ammortizzatori sociali, in funzione dell’occupazione riattivata; incasserà il pagamento delle tasse, degli F24 e dei contributi INPS che le aziende saranno chiamate a pagare. Per fare un esempio pratico, ipotizzando un contributo a fondo perduto pari a 100, noi stimiamo che almeno il 40% andrà a favore del pagamento dei fornitori, il 35 per centro in costi del personale e il restante nel pagamento di oneri e tasse varie. Lo Stato, dal canto suo, incasserà sicuramente 25 di tasse, 8,8 di IVA dai fornitori, risparmierà almeno 20 in termini di ammortizzatori sociali. Quindi a fronte di un contributo di 100 euro lo Stato ne incasserà almeno 50. Insomma – conclude Boccardi – le risorse stanziate a fondo perduto, se saranno gestite in maniera efficace e senza intoppi burocratici, potranno attivare un meccanismo virtuoso utile sia per le imprese, sia per i lavoratori e sia per lo Stato”.

 

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