Roma, 8 SET. – “Stefano Parisi ha finito per banalizzare il Generale Mori pur di portare senza motivo un attacco personale a Vittorio Sgarbi. Io non so se il Generale Mori sia o meno interessato a fare l’Assessore in Sicilia in una giunta Sgarbi, ma per certo so due cose. La prima è che il Generale non ha bisogno di un ventriloquo, essendo ben in grado da solo di eventualmente rifiutare l’offerta di Vittorio Sgarbi e, se lo ritiene, di rendere pubblico il proprio diniego”.
Lo afferma Gianpiero Samorì, leader del Mir, Moderati in Rivoluzione.
“Vittorio Sgarbi – aggiunge Samorì - è una delle poche voci che si è sempre spesa a favore della innocenza e della grandezza morale e professionale del Generale, voci tra le quali non ricordo quella di Parisi. Perciò mi pare che l’uscita di Parisi si esponga alla stessa critica che ha voluto muovere a Vittorio Sgarbi: utilizzare il nome del Generale Mori per farsi gratuita pubblicità, quasi egli fosse il suo mentore. La seconda cosa che so è che da oltre un anno Parisi si propone come fautore di nuove idee per ripartire e come rappresentante della migliore società civile. E allora, quale più ghiotta occasione delle elezioni regionali siciliane per presentare una lista con la sua migliore società civile, spiegando finalmente quale siano le sue idee per ripartire? Perciò, caro dott. Parisi, anziché prendersela con Vittorio Sgarbi, quasi verrebbe da dire per la preoccupazione che qualcuno le rubi la scena, presenti lei in Sicilia le sue liste e il suo programma in appoggio al Presidente Musumeci consentendo così a tutti di apprezzare la qualità del suo Gruppo dirigente e delle sue idee. Questa è la democrazia, che non si accontenta di articoli di stampa o di comunicati. Personalmente apprezzerei molto questa sua disponibilità alla prova e sperando che lei raccolga il mio consiglio le formulo i più sentiti in bocca al lupo. Ma se non avrà il coraggio di mettersi alla prova, abbia almeno la bontà di non attaccare gratuitamente chi questo coraggio l’ha avuto: Vittorio Sgarbi!”