Roma, 3 LUG. – “Il decreto legge del vicepremier Di Maio piace alla sinistra radicale dentro e fuori il Parlamento, a quella parte politica per cui il lavoro si identifica solo nella stabilità. Abbiamo già conosciuto nel secolo scorso il dirigismo statale e l’immobilismo occupazionale creato da questo blocco sociale. Ecco perché abbiamo bisogno di una Italia diversa, inserita in un contesto internazionale, in cui il lavoro sia prima di tutto piena valorizzazione delle proprie competenze”'.
Lo afferma Maurizio Carrara, deputato di Forza Italia, componente della commissione attività produttive della Camera.
“Il Governo è partito con il piede sbagliato perché – continua Carrara - il primo provvedimento economico, che nelle intenzioni di chi lo ha proposto vorrebbe tutelare il lavoro, di fatto lo riduce drasticamente. Il ripristino delle causali, che farà ripartire il contenzioso legale, e l’aumento del costo contributivo di 0,5 punti per ogni rinnovo, ridurranno il ricorso delle imprese ai contratti a termine che oggi in Italia, come in Europa, sono circa il 15% del totale. Altrettanto grave – conclude Carrara - appare l’equiparazione tra somministrazione e contratti a termine che irrigidisce il mercato con relativa riduzione di opportunità lavorative”.